Biographie
XV LA REPUBBLICA del 21/07/2005
LA STORIA
Mancino, la voce di Napoli
Un cd di classici e nuovi suoni
Il baritono che all’estero giudicano come l’erede di Caruso
ANNALISA LUALDI
NELLA prestigiosa vetrina del Festival di Edimburgo, dal 5 al 19 agosto prossimi,...sarà presentato come l’erede di Enrico Caruso.
... Il napoletano Oscar Mancino emigrò
giovanissimo in Svizzera portandosi nella valigia un talento naturale e l’amore per la canzone della sua terra d’origine, che ha il dono di interpretare con voce camaleontica, spaziando dai sol in chiave di basso ai do di petto tenorili.
Allievo prediletto di Mario Del Monaco,e protagonista nel 2003 di uno srepitoso Rigoletto al Teatro"Le Salon" di Ginevra, Mancino presto farà parlare di sé anche in Italia: tra pochi giorni, infatti, esce il suo primo album intitolato “The Voice of Naples ”, prodotto dalla Libero Music Publishing..., interamente registrato alla Mediterranea Studio e masterizzato da Bob Fix a Posillipo. Un disco cui hanno lavorato per tre anni, gomito a gomito, il baritono e due bravi compositori, Louis Siciliano e Tonino Esposito. Dodici brani inediti in napoletano con le eccezioni“Voici Geneve” in francese, “Musica” in italiano e “Amore e lacreme”, in napoletano e francese scritti ed eseguiti con l’accompagnamento di una grande orchestra sinfonica:ottanta orchestralitra quelli del San Carlo e del Conservatorio di San Pietro a Majella, insieme ai migliori elementi della musica etnico folcloristica campana. Ne è risultato un prodotto che coniuga sapientemente originalità e tradizione, affondando a piene mani nelle radici della musica italiana, da quella popolare della “Gatta Cenerentola” di De Simone ai madrigali barocchi di Gesualdo, dal contrappunto della scuola napoletana del ‘500 alle atmosfere by night anni ‘50, senza disdegnare influenze più moderne che ricordano le sonorità grandiose delle più belle colonne sonore affidate al cinema. Non è un caso se gli arrangiamenti dei brani sono stati curati proprio da un musicista che da anni compone musiche per film Louis Siciliano...
Special guest il fisarmonicista originario di Pomigliano d’Arco e residente a New York, Tonino Esposito, che collabora stabilmente con la casa cinematografica Orion. Un lavoro minuzioso di concertazione audio in cui ogni strumento ha la funzione di sostegno della voce». E quella di Oscar Mancino è sicuramente particolare: ha un timbro drammatico che ricorda i migliori interpreti del “bel canto” con guizzi inaspettati dal colore popolareggiante, e repentine variazioni di tonalità in ogni brano. Ma “The voice of Naples” emoziona al di là delle indiscusse qualità tecniche, è un canto appassionato che parte dal cuore. «Credo molto nell’interpretazione, vorrei trasmettere il piacere del canto che è un concentrato di istinto e ragione — dice il baritono — Napoli continua ad ispirare le mie canzoni, non ho mai smesso di conciliare la musica classica con la canzone partenopea: due scuole molto vicine». Nell’album si alternano brani nostalgici (“Paesaggio Vesuviano”, “Comme si bella Napule”), ironici (“Cowboy napoletano”, “Me scetaste int’a nuttata”) a canzoni romantiche che sembrano appartenere a una poetica d’altri tempi.
Ma ecco prorompere “Maggio” con archi e violini dal sapore barocco e un testo attuale che parla di guerra: “Maggio sta guerra nun vò firnì, ce fa capì, ce fa suffrì, ce fa impazzì, l’hanna fermà”.
Gli intermezzi, tra ogni canzone, riecheggiano con i suoni popolari di tammorre, mandolini,nacchere, scetavajasse e putipù. Insomma con la “voce di Napoli” si parte per un viaggio affascinante che ha il pregio di abbracciare un po’ tutta la storia della musica napoletana.