Biography
>la baronessa di saint-léger
La baronessa di Saint-Léger è uno spettacolo multimediale, la cui realizzazione rientra in quell'ambito della comunicazione e dell'arte denominato incrocio linguistico. Si tratta di uno spettacolo che è prima di tutto una storia. Poi una scenografia, musica, danza e del cinema d’animazione. L’opera letteraria, nata dalla penna di Teo Buvoli, è stata in seguito interpretata da altri progettisti, mediante l’uso sapiente dei loro linguaggi. quali l’architettura, la danza, la musica e la grafica. Questi cinque diversi linguaggi si uniscono nel rappresentare una sola sceneggiatura. Il racconto è legato alla storia - in parte frutto d'invenzione ed in parte attinente a fatti storici - della baronessa di Saint-Léger, proprietaria delle isole di Brissago a cavallo fra i secoli XIX e XX, dove visse e creò l’attuale parco botanico. Storia, luoghi e personaggi interiorizzati secondo cinque punti di vista interpretativi e in seguito sincronizzati sulla stessa frequenza. Le musiche subiscono influenze prevalentemente dal rock e dal pop; grande spazio è dato alle sonorità elettroniche, eseguite dal vivo. La band è inserita all'interno della scenografia. L'architettura è segnata da un'impronta minimalista e si presenta come una scena ad anello abitata dalla band e dalla danza. Un solo cubo bianco - una lanterna - la illuminerà dal centro. Gli schermi video e le luci sbucheranno dallo sfondo naturale e punteranno al centro della scena, tra il pubblico e gli esecutori. La danza trae spunto dalla danza e dall'arte contemporanea in genere. Lo spettacolo è dunque un esperimento linguistico che rivive ogni volta per ottanta minuti.